Investire in pubblicità su una piattaforma online significa attendersi dei ritorni economici ben precisi. Si parte sempre con delle stime abbastanza sommarie e via via si affinano le modalità di intervento sulla campagna in modo da ottenere il massimo rendimento possibile, magari con il minimo sforzo. Chi investe, insomma, lo fa per guadagnare: mi sembra chiaro e lecito. Ma non è solo l’investitore a portare a casa dei risultati economici. Anche la piattaforma incassa un bel po’ di denaro in quanto intermediario tecnologico tra investitore e utente (che guarda/fruisce la pubblicità).
Prendiamo come esempio Facebook. Nel primo trimestre del 2014 (il cosiddetto Q1) l’azienda di Mark Zuckerberg ha incassato 2,5 miliardi di Dollari, cioè circa il 72% in più di quanto raccolse durante lo stesso periodo dell’anno scorso, superando persino le aspettative di Wall Street. I dati finanziari di questo periodo fiscale sono stati pubblicati dalla stessa azienda – che dal maggio 2012 è quotata al NASDAQ di New York – mercoledì scorso.
Il report finanziario è abbastanza dettagliato, in quanto riporta anche il cosiddetto ARPU (Average Revenue per User), ossia il ricavo medio per ogni utente della piattaforma, cioè ci permette di capire quanto denaro il social network riesca a “spremere” fuori da ogni individuo che lo utilizza. Ricordiamo sempre che – come dice il motto – «If You’re Not Paying For It, You Become The Product» (Se non lo stai pagando, il prodotto sei tu). Si tenga anche bene presente che la pubblicità sulla piattaforma non è l’unica fonte di reddito per Facebook – sebbene sia la principale – in quanto l’azienda incassa parecchio denaro anche da accordi commerciali e varie altre attività.
L’ARPU di Facebook per i primi tre mesi dell’anno in corso è stato pari a circa 2 Dollari; una crescita interessante (+48%), se la mettiamo a confronto con quella di gennaio, febbraio e marzo del 2013 (1,35 $). Andando poi a segmentare questo dato per macro-aree geografiche di residenza possiamo ottenere un grafico di questo tipo (realizzato da Statista.com).
L’area che frutta maggiori introiti è il Nord America (Cananda e USA): negli ultimi 5 trimestri l’ARPU è passato da circa 3,5 a 5,85 Dollari, ossia ha fatto registrare una crescita del 67% – anche se va detto che nei tre mesi precedenti (ott/nov/dic 2013) questo valore era leggermente più alto. Nel ranking delle aree geografiche più redditizie per Facebook in seconda posizione – parecchio distaccata dalla prima – troviamo l’Europa che segna 2,44 Dollari in media per utente. Anche in questo caso va segnalata una leggera flessione rispetto al precedente trimestre. Asia e resto del mondo nel Q1 2014 fanno registrare rispettivamente 0,93 e 0,70 $.
Piccola nota sulla popolazione: alla fine di marzo 2014 il social network dichiara di avere 1,28 miliardi di utenti attivi.